Il patrimonio italiano per quanto riguarda lo spettacolo con marionette, burattini e pupi è una realtà imponente, che non trova corrispettivo in nessuna altra nazione dell’Occidente.
Storicamente frastagliata realtà geo-politica della penisola italiana ha favorito la creazione di differenziati e originali linguaggi di teatro di figura che rinviano ad altrettante originali forme di spettacolo.
Ne sono un esempio i complessi spettacoli marionettistici dell’Italia settentrionale, i burattini centro-settentrionali, le guarattelle napoletane, gli spettacoli epico-popolari dell’Italia centro-meridionale, l’Opera dei pupi in Sicilia.
Questa composita e ricchissima realtà rinvia a una stratificazione di saperi in parte custoditi dalle famiglie d’arte ancora in attività e in parte trasmessi dai maestri ai loro allievi nella lunga pratica di bottega.
Recuperare questi saperi, questi beni immateriali, è uno degli scopi che si prefigge il Gruppo Patrimonio a partire da una ricognizione il più esaustiva possibile dell’esistente, attraverso il censimento delle compagnie o i singoli artisti depositari della cosiddetta “tradizione”.
Tale ricognizione è volta anche a una mappatura relativa alla dislocazione dei tanti beni materiali (marionette, burattini, pupi, pupazzi, oggetti…), sia storici che contemporanei, conservati dalle compagnie o raccolti in musei e in collezioni pubbliche e private.
La conoscenza e la salvaguardia del patrimonio storico e di quello contemporaneo vuol essere un arricchimento e un lascito artistico per le generazioni future, dove i modelli del passato e del presente possano essere stimolo per nuove creazioni, attraverso un linguaggio teatrale universale che nell’immaginazione possiede il suo perno.