Nascita di UNIMA Italia

UNIMA Italia prende formalmente avvio l’11 aprile del 1980, quando presso il Teatro di Roma, alla presenza dell’allora segretario generale di UNIMA, Henrik Yurkowski, una quarantina di appassionati, tra artisti e intellettuali, concordò di fondare il centro italiano dell’associazione, ed elesse un comitato provvisorio, il cui mandato principale fu quello di definire lo statuto, dalla cui approvazione poteva prendere vita ufficialmente il nuovo organismo.

Ciò avvenne il 7 dicembre dello stesso anno a Parma, durante il I Congresso del Centro, che vide riuniti presso il Teatro Regio, sessantotto soci sui cento cinquantuno aderenti. Il primo Consiglio direttivo, formato da ben quindici membri era composto da Maria Signorelli (Presidente), Mariano Dolci, Fiorenza Bendini, Antonio Pasqualino (Vicepresidenti), Stefano Giunchi (Segretario generale), Cesare Felici (Tesoriere), Albert Bagno, Alessandro Bonomini, Sergio Diotti, Alessandro Libertini, Cesare Maletti, Giovanni Moretti, Giorgio Nicodemi, Giorgio Pupella, Massimiliano Troiani (Consiglieri).

Intercorre mezzo secolo tra la fondazione di UNIMA a Praga (28 maggio 1929) e la nascita del Centro italiano. Le ragioni di un tale ritardo sono state individuate da Antonietta Sammartano nel suo sintetico ma prezioso volume UNIMA Storia. History. Histoire (1996). Ciò che era mancato principalmente era una precisa coscienza di appartenenza e quindi una identificazione nel comune lavoro espressivo. I pochi che si riconoscevano in una più ampia accezione di teatro di figura avevano preferito confluire nell’UNIMA Internazionale.

«Fu merito – scrive sempre la Sammartano – del rinnovamento culturale verificatosi dopo il 1968, se l’attività legata al teatro di animazione, tornò ad essere un fenomeno di libertà creativa a cui moltissimi giovani si rivolsero nella convinzione di potersi porre al di fuori delle convenzioni e alla ricerca di nuove possibilità espressive».