Nel suggestivo contesto di Urbania (PU), lo scorso 25 e 26 novembre ha preso vita l’annuale convegno I Teatri delle Diversità, nell’ambito di Ombre, Tracce, Evanescenze, progetto a cura del Teatro Universitario Aenigma, coordinato da Vito Minoia, esperto in teatro educativo inclusivo presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, studioso e ricercatore nei rapporti tra Teatro ed Educazione, direttore della rivista Catarsi-TEATRI DELLE DIVERSITA’ (https://www.edizioninuovecatarsi.org/ ) a cui il convegno è collegato.
Il coinvolgimento di Minoia con Simposio è iniziato a Formia quest’estate, durante l’edizione N°1, invitato in quanto osservatore esperto al fine di restituire uno sguardo ampio e approfondito sui lavori in corso. In seguito a questa positiva esperienza Vito ha tenuto ad invitare UNIMA Italia per presentare il progetto di Simposio nel contesto del convegno.
Alessandra Amicarelli, Alessandro Guglielmi e Carola Maternini, soci di UNIMA Italia, hanno presentato un intervento dal titolo Simposio UNIMA – le declinazioni sociali dell’uso della figura e dell’oggetto animato: origini, ricerca, orizzonti, arricchendo un programma già ricco di spunti e stimoli consultabile sul sito ufficiale del convegno. (https://www.teatridellediversita.it/)
Il tema di quest’anno, “Disabilità e Metamorfosi del Corpo,” ha catalizzato una vasta gamma di contributi di elevato interesse e spiccata professionalità.
Claudio Mustacchi, collaboratore della rivista Catarsi e docente al SUPSI University in Svizzera, ha inaugurato i lavori con una riflessione profonda sull’arte come strumento di trasformazione sociale, intitolata Vivere a Zig-zag. Riflessioni su etica, estetica e normalità.
Tra gli altri momenti salienti, si è potuto apprezzare la poetica del Nèon Teatro di Catania e la performance del giornalista, scrittore ed attore Danilo Ferrari, colpito dalla nascita da tetraparesi spastico-distonica con assenza di linguaggio, che ha presentato anche l’ultimo libro da lui scritto Punto di vista.
Testimonianze toccanti sono giunte da teatri in zone di conflitto, come quella di Fra Stefano Luca della Franciscan Social Theater Training Responding in Ucraina e Polonia. Renzo Francabandera della rivista PaneAcquaCulture ha analizzato la scena teatrale del corpo diverso, mentre il coreografo Vito Alfarano ha presentato il lavoro nelle carceri con la sua compagnia AlphaZTL di Brindisi.
Il convegno, magistralmente orchestrato da Vito Minoia, si è rivelato una fonte di incontri e conoscenze, stimolando dibattiti, confronti e momenti di convivialità.
L’intervento di UNIMA Italia, focalizzato sul racconto e la condivisione dell’esperienza di Simposio, ha suscitato notevole interesse per le potenzialità di marionette, burattini e figure animate nel contesto del teatro della diversità.
Inoltre, la modalità di ricerca pedagogica e formativa proposta da Simposio ha suscitato richieste di condivisione e pubblicazione della documentazione e degli sviluppi del progetto tra un pubblico più ampio di ricercatori e studiosi dei processi formativi.
Grazie anche a questo Convegno, si accresce dunque la consapevolezza dell’importanza di Simposio UNIMA, come un momento di incontri e conoscenze che promette di arricchire l’esperienza nei prossimi anni, aprendo nuove prospettive e interessi nel campo della sperimentazione del teatro di figura anche in contesti di disabilità fisica e diversità corporea.