GMM 2023 / Un mandorlo per la GMM. Da Montemurro a Busto Arsizio. Testi, pensieri, poesie
Carissime e carissimi,
per ora l’Appello della Foresta organizzato a Montemurro si ferma qui, con questo ultimo contributo di testi che abbiamo raccolto per non dimenticare, per condividerli e per affidarli ai Boschi e alle Foreste. Grazie alla Giornata Mondiale della Marionetta 2023 ci siamo soffermati a riflettere sul rapporto tra arte e natura, abbiamo espresso pensieri di pace e di accoglienza, ci siamo immersi nel sole e nella terra, abbiamo abbracciato querce secolari, ascoltato la voce dei burattini e lasciato messaggi sugli alberi. Ci siamo sorpresi nel vedere la gioia dei bambini e dei ragazzi, li abbiamo visti giocare con i burattini, ascoltare le canzoni e partecipare al circolo sonoro, li abbiamo visti inviare messaggi alla natura. Piantare un mandorlo è stato solo l’inizio simbolico di un futuro “al di là di tutto”.
Io e Bruno ringraziamo chi si è aggiunto a noi in questa bellissima e importante avventura che, come ci auguriamo, continuerà anche nel futuro: Irene Vecchia, Fioravante Rea, Selvaggia Filippini, Federica Martina, Gaetano Prisciantelli, Gianni Biccari, Angelo Miraglia, Alessandra Verusio, Rocco Laboragine, Tonino Calvino, Angelo Aiello, Rachel Icenogle, Anna Mollica, Fabio Calvino, Erminia Di Sanzo, Vincenzo Galante e molti altri…
Rosellina Leone
“C’è chi semina e chi raccoglie, a me piace raccogliere e conservare per poter ricordare e trasmettere la memoria alle generazioni future e così per il mio appello alla foresta voglio ricordare i pupi di Ciro Perna e di Lucio Corelli, le maschere e i burattini di Giancarlo Santelli e della famiglia Ferraiolo, i pupazzi di Tina Latorre e il Museo IPPIEMME di Castellammare di Stabia.”
(Rosellina Leone)
“Pensieri dal Piccolo Teatro a Montemurro
Dopo aver sostato alla Taverna vai al piccolo teatro
Questa terra io da bambino la mangiavo in segreto
Quest’aria io la fumavo con pipe di cocola inventate
Questo vento suonava negli zufoli di canna che io soffiavo
Sotto il mio corpo steso al sole dormivano antichi eroi greci
I rami degli alberi che qui stanno giocano già nel mio teatrino
Domani qui prenderanno vita i burattini del mondo
E doneranno al mondo i frutti dell’amore”
(Bruno Leone)
“Il bosco delle fiabe è quel luogo esperenziale dove ci si perde per poi ritrovarsi cambiati dalla sua natura magica. Ma Calvino sapeva che le fiabe sono vere”
(Fioravante Rea)
In occasione delle frequenti visite fatte a Montemurro e in Basilicata in un periodo di circa venti anni, abbiamo avuto modo di esplorare e approfondire la conoscenza di un territorio ricco di storia e forte di tradizioni ancora radicate in buona parte della popolazione. Abbiamo visitato Borghi e campagne, percorso antichi tratturi, condiviso momenti di festa e di cultura con gli abitanti del posto costruendo e rafforzando un legame basato su comuni radici e interessi.
(Bruno Brillante, Associazione Fondi Rustici)
“Con la sabbia dei “deserti” e le terre della val d’Agri prepariamo le malte, accogliamo gli artisti dall’Italia e da tutte le parti del mondo: Messico, Francia, Spagna, Stati Uniti, Giappone, Turchia, uniti nella pace dell’arte ci sentiamo tutti fratelli, condividiamo con la comunità le case, il pane e il vino e lasciamo un graffito polistrato per abbellire i muri del paese”. 2003 venti anni fa il primo graffito polistrato di Montemurro – 2003 la prima Giornata Mondiale della Marionetta. 2023 tutti insieme festeggiamo il ventennale. Bella storia.”
(APS Scuola del graffito di Montemurro ETS)
“UNIMA. La foresta mette insieme i linguaggi della natura, dell’arte, della storia. Linguaggi che, nella loro unità, guardano all’Appennino come “Luogo di riconquista di una lunga tradizione letteraria artistica, identitaria…”
(Fondazione Appennino)
L’albero è riflesso di me,
è fratello, amico;
essere vivente di cui fidarsi.
L’albero è il padre che abbraccia e protegge;
la dimora che accoglie e ripara.
L’albero è un essere unico,
ma anche parte di una comunità
equa, coesa e solidale: il bosco.
Albero con altri alberi
ad affrontare ogni stagione
ed assolvere insieme la loro funzione essenziale.
Un modello cui ispirarsi e su cui fondare prospettive di futuro.
Il bosco è emozione, suggestione, sogno.
Il bosco come comunità ideale, la comunità che vorrei,
la comunità è il bosco che vorrei;
e l’albero, elemento essenziale di una comunità ideale, è l’individuo che vorrei,
l’individuo è l’albero che vorrei.
(Il bosco che vorrei, Legambiente Circolo Val d’Agri / Ceas Bosco dei Cigni, Ennio Di Lorenzo)
Dal 21 al 26 Marzo p.v. sarà celebrata a Busto Arsizio la giornata mondiale della marionetta. Il tema scelto quest’anno da UNIMA (Unione internazionale della marionetta), è “L’appello della foresta”. L’Associazione che rappresento in Basilicata, quale appunto l’ANCeSCAO (Associazione Nazionale Centri Anziani e Orti Sociali), è fortemente impegnata nei rapporti intergenerazionali, sui temi dell’ambiente, degli orti sociali, della solidarietà, delle tradizioni, della cultura della sicurezza, dei diritti ecc…. Oggi più che mai possiamo affermare che il primo diritto è quello della PACE; è passato un anno dall’inizio della guerra in Ucraina e il cuore di tutti noi guarda alle popolazioni civili che stanno soffrendo e piangendo lutti e feriti.
La seconda dedica riguarda l’AMBIENTE, il diritto all’aria pulita, a spazi verdi per stili di vita sani e attivi. Si tratta di una delle emergenze mondiali alle quali ognuno di noi non si può e non si deve sottrarre. Spazi verdi da strappare alla cementificazione, periferie urbane e sociali da rimettere al centro in un rapporto intergenerazionale tra nonni e nipoti e per uno sviluppo sostenibile.
Gli orti urbani, se pur di piccole dimensioni, la diffusione di aree coltivate in città genera un impatto significativo in diverse direzioni che va dall’impatto ambientale a quello sociale. Gli orti sociali promuovono l’inclusione sociale e lo sviluppo di nuove comunità; ci si incontra, si condividono esperienze, si sta insieme, si imparano cose nuove, senza dimenticare i vantaggi per la salute: coltivare è anche un’occasione per fare attività fisica e inevitabilmente aumenta il consumo di frutta e verdura.
La frammentazione e la disarticolazione delle relazioni causate dalla pandemia ha fatto sì che il Forum del Terzo Settore scegliesse di mettere al centro in qualsiasi momento, sia esso formativo o di confronto, le persone, il loro territorio, i legami, in somma; le COMUNITA’ TERRITORIALI. Le dimensioni comunali sono una grande ricchezza e il valore relazionale va incoraggiato e preservato.
UNIMA essere UMANI: oltre ad essere una performance artistica è un modo, a mio avviso, per accogliere, di pensare il proprio ruolo in funzione delle sfide sempre più complesse che ognuno di noi deve affrontare nel prossimo futuro. La famiglia, la scuola, i luoghi di aggregazione, le istituzioni sono chiamate a ripensare il proprio ruolo e a cui è affidato il compito di formare le nuove generazioni. ANCeSCAO ha una funzione di aggregazione attraverso i Centri e le aeree ortive per abbattere la solitudine, la noia ed evitare l’isolamento. È necessario essere in rete che significa non solo servizi e assistenza, ma anche tutela, promozione, formazione e informazione. Insomma una serie di attività che ci aiutano a superare la concezione dell’io e diventare sempre di più NOI.
Alla luce di quanto sopra Matera potrebbe organizzare e ospitare un festival delle marionette. Non solo spettacolo ma anche cultura, divertimento, laboratori e esibizioni per farlo diventare poi un appuntamento fisso da replicare con cadenza annuale o biennale.
(Vito Auletta, Coordinamento ANCeSCAO Lucano)
Il pubblico ideale di Santelli vive sul ciglio di un bosco, sa riconoscere i funghi, porta nelle mani i segni della fatica dei campi. Ma non basta. In scena, i suoi burattini parlano la lingua delle persone che Santelli ha incontrato tra le masserie della Murgia, dove è nato. Lui stesso disse in un’intervista: “Penso al dialetto della mia terra di quando ero bambino. Erano voci incontaminate. Con il teatro delle maschere e dei burattini voglio mantenere quella tradizione”.
L’ispirazione “mostruosa”, che Giancarlo Santelli cercava per creare forme e personaggi, era popolata di voci ascoltate in campagna. Le parole, la pronuncia, il tono di una terra ricca e diversa. Nelle sue scelte artistiche, mai scontate, sempre scomode, Santelli ha cercato un teatro “derivato dalle labbra del popolo”, come scriveva Federico Garcìa Lorca.
Santelli mise in scena i testi per burattini di Garcìa Lorca, nella traduzione del salentino Vittorio Bodini. Testi non adatti alle famiglie borghesi e all’atmosfera asettica delle città, ma apprezzati da chi ha imparato a sostare presso un focolare e da chi conosce il bisogno vitale della festa e del carnevale.
Giancarlo Santelli ha più volte precisato di aver portato nel teatro la sensibilità e la sapienza dei pastori delle Murge. Per realizzare i suoi burattini si serviva di legno e pellami scelti in campagna, una ricerca che giustificava spesso le visite in Basilicata e in Puglia. Un mondo che è rimasto il principale nutrimento di un’arte rivolta al popolo e nutrita dal popolo stesso, che nel bosco trova l’ideale della continua rinascita.
Il burattinaio si rivolge a un pubblico di bambini, incluso il bambino che sopravvive nel cuore di ciascun adulto. Tra il burattinaio e il bambino si afferma un’alleanza che vive oltre l’avventura dei personaggi e riguarda il respiro della comunità. Attraverso i suoi burattini Santelli ha voluto tentare la rinascita della tradizione teatrale. Un’impresa che si prepara a dare gemme, fiori e frutti. Tocca a noi adesso attendere che finisca l’inverno.
(La sorella, i fratelli e i nipoti di Giancarlo Santelli)
La Quercia
Innocente sovrastante
Verso il cielo
Con i tuoi rami
Ospitali a creature innocenti
Sei cresciuto
Sulla terra da millenni
Tu hai visto
Guerre e pestilenze
Tu che spiri
I gas di città
Tu che vita dai all’umanità
Albero albero innocente
Pian piano
Ti stanno distruggendo
E gli uccelli soliti
A cantare
Ai bambini li facevi dondolare
Ai contadini sempre ristorare
E gli amori solo ricordare
Sul tuo tronco
C’è scolpito un cuore
Una data anni cinquanta
La tua fine è iniziata
Da quell’anno
Albero
Amico dell’infanzia
Ai tuoi piedi
Bitume e cemento
Quella strada
Ostacola la vita
I tuoi rami stanno piangendo
La tua vita sta morendo
Albero albero
Innocente
Piano piano
Ti stanno distruggendo
…È il progresso della persona umana
È la fine di questa esistenza
“L’albero” è ispirato al grande capolavoro del quadro regalato da zia Maria “La quercia” scritta una sera d’inverno, negli anni 80, davanti al camino, con mamma e zio Vincenzo.
(Montemurro 18 marzo 2023 con immenso piacere Donato Saladino)
Trovo molto appropriato il simbolo del “Mandorlo”, dove, a mio parere,
il guscio del seme viene a rappresentare tutte quelle persone
che con devozione e amore racchiudono in sé il sapere e la conoscenza di tradizioni
ormai dimenticate, ma che con la loro dedizione continuano a proteggere.
E proprio perché seme si spera in una rinascita per le generazioni future.
(Vincenzo Furiati Corelli)
Fronde, rami… foglie dai mille colori, attraversate da raggi di sole che intiepidiscono un meriggio lungo e ventoso.
Le conosco queste antiche chiome, s’innalzano con inarrestabile crescita verso il cielo, sfidano da decenni l’alternarsi delle stagioni senza piegarsi all’agonia del tempo.
Non ottenebrano il mio sguardo che, oltrepassandole, scruta l’orizzonte velato da lievi e soffici nubi come il fumo di un sigaro che si consuma. Mi perdo nell’aria rossastra che infiamma i miei occhi e a cui non sfuggono le mille forme addossate ai monti. Ed è fra queste che mi perdo, in esse ritrovo me stesa sognante e delirante. Fisso in lontananza le montagne che si protendono verso il cielo silenziose e maestose e… mi smarrisco nell’oblio.
(Erminia Di Sanzo)
Progetto a cura di: Rosellina Leone e dell’Associazione Bellivergari, Montemurro, in collaborazione con: il Comune di Montemurro, il Teatro delle Guarattelle, Napoli, la Fondazione Appennino, Montemurro ed Arsfotovideo, Montemurro. Hanno aderito: ANCeSCAO, Matera, Associazione Fondi Rustici, Napoli; Associazione Tanto per Gioco, Benevento: APS Scuola del Graffito di Montemurro ETS, Montemurro; Company Aiello, Casa di Pulcinella, Bari; Famiglia Giancarlo Santelli, Gaetano Prisciantelli, Pat Teatro, Altamura; Lega Ambiente Val d’Agri Ceas bosco dei Cigni; Associazione I Teatrini; Figli d’Arte Cuticchio, Palermo; Pupi Corelli; Famiglia Ferraiolo.