Una serie di manifestazioni è in corso in Iran dal 16 settembre 2022, come reazione all’uccisione della ventiduenne Mahsa Amini, arrestata ed uccisa dalla polizia morale per aver violato la legge sull’obbligo dell’hijab. Le proteste, si sono estese a macchia d’olio partendo dalla città natale di Mahsa il giorno dei suoi funerali, in tutte le provincie fino a Teheran, per presto superare i confini sostenute dalle comunità iraniane in esilio. Il governo iraniano ha attuato dei blackout dell’accesso a Internet insieme a restrizioni a livello nazionale sull’uso dei social media man mano che le proteste si sono diffuse. Da quando sono scoppiate le proteste, migliaia di persone sono state arrestate: secondo l’organizzazione no-profit Iran Human Rights, al 29 novembre 2022 almeno 448 persone, di cui 60 minori, sono state uccise a seguito dell’intervento del governo, che ha utilizzato gas lacrimogeni e colpi di arma da fuoco. Impiccagioni di giovani manifestanti in seguito a processi farsa stanno continuando. Le donne e gli studenti stanno svolgendo un ruolo chiave nelle manifestazioni. Oltre alle richieste di maggiori diritti per le donne chiedono il rovesciamento della Repubblica islamica.

Il grido “DONNA, VITA, LIBERTÀ” si ispira alla lotta delle donne curde in Turchia contro l’oppressione statale e il patriarcato, viene scandito per la prima volta ai funerali di Mahsa  Amini, per poi risuonare in tutte le manifestazioni successive, nelle Università così come nelle piazze, ed infine diventare lo slogan di un movimento globale. Intellettuali, artisti, gente comune in tutto il mondo continuano a unirsi a questo movimento, contribuendo in vario modo attraverso la creazione di opere artistiche, organizzando manifestazioni, performances, proiezioni di film, letture di testi, firmando petizioni, protestando davanti alle ambasciate iraniane nel mondo.

UNIMA INTERNAZIONALE raccoglie e sostiene questo movimento, pubblicando nelle pagine del suo sito un appello a partecipazione a tutti i marionettisti nel mondo: “Pensiamo che sia importante che anche noi marionettisti ci uniamo a questo movimento. Per noi, il nostro mezzo di espressione sono le marionette: la marionetta, come simbolo, metafora e oggetto di eredità, cultura e gioco, ha milioni di parole indicibili, ora bloccate nella gola di coloro che sono stati messi a tacere. È tempo di far parlare queste voci.

È possibile partecipare rappresentando con ogni forma di marionetta il proprio punto di vista sulle donne, la vita e la libertà tramite foto o video da postare sulla pagina:  https://www.unima.org/en/projects-and-achievements/womenlifefreedom/

UNIMA ITALIA, considerando che sia un dovere per la nostra associazione farsi cassa di risonanza di questo cruciale movimento, si associa all’appello invitando i soci italiani a partecipare numerosi all’iniziativa.

Qui di seguito il link per visualizzare i dettagli e le modalità di partecipazione: https://www.unima.org/en/projects-and-achievements/womenlifefreedom/womenlifefreedom-toc/

Segnaliamo anche l’iniziativa collegata “RadioResistiamo SOSTIENE WOMEN LIFE FREEDOM”, di cui potete trovare qui tutti i dettagli e le modalità per partecipare: LINK